Bandai GX-62 Danguard Ace: differenze tra le versioni
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== La serie a cui è ispirato: Danguard == | == La serie a cui è ispirato: Danguard == | ||
Danguard è una serie del 1977 composta da 56 episodi accompagnata da due cortometraggi cinematografici ed un manga pubblicato in due volumi. Vede al timone della serie Leiji Matsumoto, da noi famoso per essere l'autore di Capitan Harlock e Star Blazer (questo il nome internazionale) conosciuto anche come Corazzata Spaziale Yamato. | |||
L'anime vede al character design Shingo Araki e Michi Himeno, autori anche del CD di tanti altri classici Toei Animation compresi i classici di Go Nagai. Danguard è tra l'altro l'unico anime robotico a cui Matsumoto ha preso parte. | |||
La storia parte dalla scoperta di un decimo pianeta nel nostro pianeta. Il pianeta, denominato Prometeo, si presenta come una nuova, enorme, opportunità e vede quindi diverse fazioni prepararsi all'invio di squadre per cercare di conquistarlo per poi sfruttarlo e colonizzarlo. Purtroppo il primo tentativo fallisce e la colpa ricade interamente sul comandante di missione Cosmos che scompare. Suo figlio Arin, all'epoca un bambino, resta fortemente scosso da quanto accaduto e qualche anno dopo lo troviamo alla base Yasdam nel tentativo di pilotare il satellizzatore, ovvero il Danguard un robot umanoide interamente progettato dal computer Urania per conquistare Prometeo. Purtroppo, però, qualcosa sembra essere andato storto e si scopre che il Satellizzatore, la versione ad astronave del Danguard, a causa di una insufficiente spinta dei motori, non riesce ad effettuare la trasformazione. | |||
La prima parte della storia vede Marin impegnato in un duro addestramento, in competizione anche con altri due piloti, per imparare a manovrare correttamente il Danguard difendendosi, nel frattempo, dai tentativi di Doppler, uno scienziato a capo di un'organizzazione paramilitare, anch'esso intenzionato a colonizzare Prometeo, di fermare il tentativo della base Yasdam. | |||
La seconda parte si sposta, invece nello spazio e mostra il viaggio della Yasdam e della Planester (appartenente alla fazione di Doppler), durante il quale le fazioni si scontreranno più volte e attraverseranno diverse vicende fino a quando il pianeta Prometeo sarà finalmente raggiunto. | |||
Per maggiori approfondimenti segui questo [https://it.wikipedia.org/wiki/Danguard articolo]. | |||
Contrariamente alla maggior parte delle altre serie di animazione che presentano come protagonisti dei Super Robot, Danguard è tra le prime a presentare una forma di continuity più complessa e soprattutto a mettere, almeno nella prima metà, il robot in secondo piano concentrandosi di più sui rapporti tra i protagonisti. | |||
Nella seconda parte si respirano le classiche atmosfere di Matsumoto, con viaggi spaziali, incontri, scontri e separazioni, ed anche se risulta difficile immaginare come alcuni episodi siano collegabili alla logica della vicenda in generale, l'aria che si respira in generale nell'anime è comunque maestosa e cattura bene l'immaginario dello spettatore. | |||
== Il robot == |
Versione delle 19:37, 29 set 2024

Il GX-62 Danguard Ace è un robot appartenente alla serie Soul of Chogokin rilasciato nel luglio 2013 dalla Bandai Co. Ltd.
Caratteristica | Descrizione |
---|---|
Produttore | Bandai Co. Ltd |
Produzione | Giapponese |
Rilasciato il | Luglio 2013 |
In produzione | No |
Serie prodotto | Soul of Chogokin |
Ispirato da | Anime |
Ispirazione | Danguard |
Materiali | Plastica, Metallo |
Kit di montaggio | No |
Trasformabile | Si |
Presente all'esposizione | Attualmente esposto |
La serie a cui è ispirato: Danguard
Danguard è una serie del 1977 composta da 56 episodi accompagnata da due cortometraggi cinematografici ed un manga pubblicato in due volumi. Vede al timone della serie Leiji Matsumoto, da noi famoso per essere l'autore di Capitan Harlock e Star Blazer (questo il nome internazionale) conosciuto anche come Corazzata Spaziale Yamato.
L'anime vede al character design Shingo Araki e Michi Himeno, autori anche del CD di tanti altri classici Toei Animation compresi i classici di Go Nagai. Danguard è tra l'altro l'unico anime robotico a cui Matsumoto ha preso parte.
La storia parte dalla scoperta di un decimo pianeta nel nostro pianeta. Il pianeta, denominato Prometeo, si presenta come una nuova, enorme, opportunità e vede quindi diverse fazioni prepararsi all'invio di squadre per cercare di conquistarlo per poi sfruttarlo e colonizzarlo. Purtroppo il primo tentativo fallisce e la colpa ricade interamente sul comandante di missione Cosmos che scompare. Suo figlio Arin, all'epoca un bambino, resta fortemente scosso da quanto accaduto e qualche anno dopo lo troviamo alla base Yasdam nel tentativo di pilotare il satellizzatore, ovvero il Danguard un robot umanoide interamente progettato dal computer Urania per conquistare Prometeo. Purtroppo, però, qualcosa sembra essere andato storto e si scopre che il Satellizzatore, la versione ad astronave del Danguard, a causa di una insufficiente spinta dei motori, non riesce ad effettuare la trasformazione.
La prima parte della storia vede Marin impegnato in un duro addestramento, in competizione anche con altri due piloti, per imparare a manovrare correttamente il Danguard difendendosi, nel frattempo, dai tentativi di Doppler, uno scienziato a capo di un'organizzazione paramilitare, anch'esso intenzionato a colonizzare Prometeo, di fermare il tentativo della base Yasdam.
La seconda parte si sposta, invece nello spazio e mostra il viaggio della Yasdam e della Planester (appartenente alla fazione di Doppler), durante il quale le fazioni si scontreranno più volte e attraverseranno diverse vicende fino a quando il pianeta Prometeo sarà finalmente raggiunto.
Per maggiori approfondimenti segui questo articolo.
Contrariamente alla maggior parte delle altre serie di animazione che presentano come protagonisti dei Super Robot, Danguard è tra le prime a presentare una forma di continuity più complessa e soprattutto a mettere, almeno nella prima metà, il robot in secondo piano concentrandosi di più sui rapporti tra i protagonisti.
Nella seconda parte si respirano le classiche atmosfere di Matsumoto, con viaggi spaziali, incontri, scontri e separazioni, ed anche se risulta difficile immaginare come alcuni episodi siano collegabili alla logica della vicenda in generale, l'aria che si respira in generale nell'anime è comunque maestosa e cattura bene l'immaginario dello spettatore.